Titolo: Re: Uso pick up immatricolato autocarro (versione 2016/agg 2017/agg.2022) Dom 13 Nov 2016, 03:17
La contestazione che fa sorgere i problemi quando ti fermano in strada, dove nessuno può verificare gli aspetti fiscali sulle percentuali scaricate, è quella dell'uso improprio. Da questa discendono il ritiro del libretto e tutte le successive e ulteriori conseguenze con l'inizio di accuse e ricorsi. Il discorso poi si ingarbuglia di più nel momento in cui una monovolume come quella di Iltico può avere doppia immatricolazione e quindi sottostare alla famosa norma anti "falsi autocarri" che prevede che i veicoli categoria N1 con queste caratteristiche
immatricolazione o reimmatricolazione come N1,
codice carrozzeria F0 (effe zero);
quattro o più posti.
possano essere assimilati ad M1 e come tali liberamente utilizzati. Il pickup non è carrozzeria F0.
Di norma non ci sono problemi e lo sapete benissimo ma a guastare tutto ci sono contestazioni di zelanti controllori per i quali poi si è generata una vasta e varia giurisprudenza.
Per non farsi mancare nulla ecco un punto di vista recente di Automoto.It
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Titolo: Re: Uso pick up immatricolato autocarro (versione 2016/agg 2017/agg.2022) Dom 13 Nov 2016, 11:18
iltico ha scritto:
Ah, dimenticavo ... chi dice che su un autocarro non si possono trasportare persone e magari pontifica che ci vuole una deroga prefettizia per trasportarle, dice una mega caz...a perchè posso trasportare tutte le persone che sono indicate a libretto e anche bambini ! La deroga prefettizia si riferisce esclusivamente al trasporto di persone nel cassone degli autocarri, vedi interventi d' urgenza in caso di eventi naturali, lavori in cantieri ecc e non ad un normale utilizzo ... Ciao, iltico.
Aggiungo che per la parata del 2 giugno a Roma, caricano gente nel cassone senza alcuna deroga, in barba alle più elementari norme di sicurezza e buon senso, fissando panchette improvvisate senza alcun sistema di trattenuta per chi vi siede
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Titolo: Re: Uso pick up immatricolato autocarro (versione 2016/agg 2017/agg.2022) Dom 13 Nov 2016, 11:33
Ciao G5X, a quello che scrivi bisogna aggiungere che, per aver diritto di detrarre le spese di un autocarro intestato a una persona giuridica, il rapporto tra la potenza in kW e la portata in ton. (se ricordo bene) non sia superiore a 180, per evitare di trovare dei Porsche autocarro, già successo ! Per un pickup con carrozzeria F0 dovrebbe bastare montare un HardTop coi vetri oscurati e farlo omologare a libretto, non dovrebbe essere difficile ... ! Ciao, iltico.
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Titolo: Re: Uso pick up immatricolato autocarro (versione 2016/agg 2017/agg.2022) Dom 13 Nov 2016, 11:48
Titolo: Re: Uso pick up immatricolato autocarro (versione 2016/agg 2017/agg.2022) Dom 13 Nov 2016, 13:53
iltico ha scritto:
Ciao G5X, a quello che scrivi bisogna aggiungere che, per aver diritto di detrarre le spese di un autocarro intestato a una persona giuridica, il rapporto tra la potenza in kW e la portata in ton. (se ricordo bene) non sia superiore a 180, per evitare di trovare dei Porsche autocarro, già successo ! Per un pickup con carrozzeria F0 dovrebbe bastare montare un HardTop coi vetri oscurati e farlo omologare a libretto, non dovrebbe essere difficile ... ! Ciao, iltico.
Sono dubbioso perché l'hard top non muta la separazione fisica tra cassone e abitacolo. Approfondisco.
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Titolo: Re: Uso pick up immatricolato autocarro (versione 2016/agg 2017/agg.2022) Dom 13 Nov 2016, 13:56
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Titolo: Re: Uso pick up immatricolato autocarro (versione 2016/agg 2017/agg.2022) Dom 13 Nov 2016, 19:34
Ciao g5x non capisco la questione della separazione, ci vuole ! Nelle auto trasformate mettono la griglia e nei furgoni c'è la parete divisoria, quindi ?? La parete divisoria non serve solo se c'è una versione già omologata dal costruttore senza parete. Comunque, leggete un pò quì, questi trasformano i veicoli. Ciao, iltico.
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Titolo: Re: Uso pick up immatricolato autocarro (versione 2016/agg 2017/agg.2022) Dom 13 Nov 2016, 20:55
Ciao iltico, il pick up è K0 e anche con l'hard top non si può richiedere il passaggio a F0, mi informai presso 2 motorizzazioni circa tre anni fa
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Titolo: Re: Uso pick up immatricolato autocarro (versione 2016/agg 2017/agg.2022) Dom 13 Nov 2016, 21:40
clochardaggine ha scritto:
Ciao iltico, il pick up è K0 e anche con l'hard top non si può richiedere il passaggio a F0, mi informai presso 2 motorizzazioni circa tre anni fa
il mio è K9 , cassone con cabina allungata
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Titolo: Re: Uso pick up immatricolato autocarro (versione 2016/agg 2017/agg.2022) Dom 13 Nov 2016, 21:54
Ciao clochardaggine, quello del pickup codice K0 non la sapevo ... Sarebbe da chiedere alla ditta del link che ho riportato, al punto 4, in fondo scrivono: " Ovviamente diverso il discorso per i pick up con codice K0 = cassone " Mi sembrerebbe assurdo che un'auto familiare si possa trasformare in autocarro e detrarne le spese e con un pickup, già autocarro, non si possa fare, dai ... Ciao, iltico.
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Titolo: Re: Uso pick up immatricolato autocarro (versione 2016/agg 2017/agg.2022) Lun 14 Nov 2016, 13:14
Altro articolo farfugliante ... e anche nei commenti non va meglio.
Sono il fenomeno del momento: i pick-up, seppur con numeri ancora di nicchia, stanno diventando popolari in un numero sempre maggiore di mercati, tanto che molti costruttori li stanno proponendo nella propria gamma. L'ultimo arrivato è il Fiat Fullback, che si aggiunge a molti altri mezzi ormai classici, dal Toyota Hilux al Mitsubishi L200. Spesso in Italia, quando si parla di pick-up, si confonde l’aspetto fiscale, disciplinato dal Testo unico sulle imposte sui redditi e da altre norme ad hoc, con quello legato alla circolazione stradale, disciplinato dal Codice della strada. E le domande che sorgono sono molte: con che patente si guidano i mezzi con il cassone? Possono essere acquistati da privati? Come si assicurano? Vediamo di fare chiarezza, con l’avvertenza che, in generale, i pick-up sono omologati come autocarri, anche se in passato un doppia cabina di una Casa giapponese fu omologato, in Italia, nel doppio allestimento, autovettura e autocarro. CHE COS’È UN AUTOCARRO. IL CODICE DELLA STRADA DEFINISCE AUTOCARRO (CATEGORIA INTERNAZIONALE N1) UN AUTOVEICOLO DESTINATO AL TRASPORTO DI COSE. DALL’1 OTTOBRE 1998, INFATTI, CON IL RECEPIMENTO DI UNA DIRETTIVA EUROPEA DA PARTE DELL’ITALIA, NON ESISTE PIÙ LA CATEGORIA “TRASPORTO PROMISCUO DI PERSONE E COSE”. O MEGLIO, NON SONO PIÙ IMMATRICOLABILI AUTOVEICOLI IN QUESTA CATEGORIA, ANCHE SE I VEICOLI PER “TRASPORTO PROMISCUO” IMMATRICOLATI PRIMA DI QUELLA DATA POSSONO ANCORA CIRCOLARE.
Il Codice della strada è tranciante. A rigor di Codice della strada sugli autocarri, a prescindere da chi sia il proprietario del veicolo (persona fisica o persona giuridica), non possono essere trasportate, in cabina, persone, a meno che non si tratti di quelle addette all’uso o al carico/scarico delle cose trasportate. Lo prevede chiaramente il Prontuario delle violazioni alla circolazione stradale, in dotazione agli agenti di polizia stradale, secondo cui “è necessario che l’agente accertatore abbia prova inconfutabile della qualifica di dette persone”. Multa e sospensione della Carta di circolazione. Tralasciando ogni altra considerazione su una norma che molti giudicano anacronistica e poco compatibile con la realtà delle cose, la violazione dell’articolo 82 del Codice della strada, sull'“utilizzo di veicolo per uso diverso da quello indicato sulla carta di circolazione”, prevede una sanzione pecuniaria e la sospensione della carta di circolazione da uno a sei mesi (da sei a 12 in caso di recidiva, cioè alla seconda violazione di questo tipo). E a nulla rileva, come ha specificato il ministero dell’Interno con una circolare del 14 luglio 2006, il fatto che l’articolo 172 del Codice della strada sull’ “Uso delle cinture di sicurezza e dei sistemi di ritenuta per bambini” faccia riferimento anche al trasporto di bambini su autocarri. Gli interventi del Garante del mercato. D’altra parte sono state molte, in passato, le prese di posizione dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato, che ha censurato pubblicità di pick-up che ne esaltavano la praticità per l’uso “vacanziero”, diciamo così, per la famiglia. Sul cassone solo con l’autorizzazione. Ancor più severamente è sanzionato il trasporto di persone sul cassone senza autorizzazione della Motorizzazione civile previo nulla osta del prefetto: 422 euro di multa e sospensione della carta di circolazione da uno a sei mesi (da sei a dodici in caso di recidiva). Per guidare basta la patente B (o superiore). Ovviamente in base al Codice della strada l’autocarro può essere guidato da chiunque sia in possesso di patente della categoria corrispondente: nel caso di autocarri fino a 3,5 tonnellate, si tratta della patente di categoria B o superiore. Altrettanto ovviamente l’autocarro può essere condotto su qualsiasi tipo di strada e guidato senza limitazioni di orario o di giorni. Il fisco li tratta meglio. Vi è poi l’aspetto fiscale. I dubbi sulle limitazioni alla guida, infatti, derivano chiaramente dalla diversa disciplina fiscale a cui sono soggetti gli autocarri rispetto alle autovetture. In generale, questa categoria di veicoli gode di un trattamento di favore, poiché si presume che siano utilizzati esclusivamente o prevalentemente per lavoro, cioè per produrre reddito (laddove siano, come in genere accade, intestati a persone giuridiche), sebbene possano essere acquistati anche da privati. Deducibilità e tassa automobilistica. Il vantaggio fiscale è in termini di deducibilità delle spese ai fini dell’imposta sui redditi, fissata in una percentuale superiore rispetto alle autovetture (evidentemente nel caso in cui il veicolo sia di proprietà di un’azienda o, in generale, di un soggetto Iva, visto che per i privati non c’è possibilità di dedurre), ma anche dal punto di vista della tassa automobilistica, il cosiddetto bollo, che per gli autocarri è calcolato, in generale, in base alla portata e non in base alla potenza, come invece accade alle autovetture, e i cui importi sono generalmente molto più bassi. Altolà agli abusi. Ciò ha provocato, soprattutto negli anni 90 e nella prima metà degli anni 2000, una corsa all’immatricolazione di vetture alto di gamma, spesso anche supercar, nella versione autocarro o una “trasformazione” in tal senso di veicoli immatricolati come autovetture. Sia da parte di privati (per risparmiare sul bollo), sia da parte di imprese (per dedurre di più e risparmiare sul bollo). Abusi che hanno indotto il legislatore, nel 2006 (decreto legge 4 luglio 2006 n. 223 convertito con modificazioni nella legge 4 agosto 2006, n. 248, reso operativo da un successivo provvedimento dell’Agenzia delle entrate), a modificare la tassazione degli autocarri affermando, in buona sostanza, che i veicoli immatricolati autocarro ma che hanno le caratteristiche di un’autovettura (carrozzeria F0, almeno quattro posti e rapporto potenza/portata superiore a 180) devono essere considerati, dal punto di vista fiscale, come autovetture. Anche se sulla carta di circolazione risultano di categoria N1. Le aziende nel mirino del fisco. Questo intervento del legislatore ha indotto qualche volta in errore alcuni comandi di polizia, che hanno considerato tout-court autovetture certi autocarri, anche ai fini della circolazione stradale. Il fatto che ciò sia accaduto o il fatto che alcuni agenti di polizia stradale non si accorgano dell’uso improprio del veicolo in caso di controlli su strada non vuol dire, evidentemente, che la norma generale sul trasporto si possa eludere. Anzi, può accadere che laddove si utilizzi il veicolo di proprietà di un’azienda in maniera impropria dal punto di vista della circolazione scatti, da parte degli agenti di polizia stradale che hanno accertato la violazione, una segnalazione al fisco al fine di verificare che non siano state violate anche norme di natura tributaria. Occhio all’assicurazione. Sullo sfondo resta l’aspetto assicurativo. In generale, i premi delle polizze Rc per gli autocarri sono più alti rispetto a una corrispondente autovettura. L’utilizzo improprio di un autocarro, però, può costituire una violazione del contratto stipulato con la compagnia e determinare, in caso di incidente con colpa, le condizioni per una possibile rivalsa dell’assicurazione rispetto al danno risarcito. Per questo motivo è bene informarsi preventivamente con il proprio assicuratore. Mario Rossi
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Titolo: Re: Uso pick up immatricolato autocarro (versione 2016/agg 2017/agg.2022) Lun 14 Nov 2016, 13:18
Chiarimenti sui profili fiscali di autovetture e autocarri
Citazione :
Di seguito si riporta l’articolo tratto da Il Sole 24 Ore del 06.10.2015. Sembrava solo una scappatoia per eludere il fisco, resa desueta dalla stretta del 2006. E invece gli imprenditori, gli artigiani e i professionisti che usano un’autovettura immatricolata come autocarro continuano ad avere problemi anche oggi con le verifiche dell’agenzia delle Entrate (si veda «Il Sole 24 Ore» del 28 agosto). Non solo: anche chi usa veicoli del genere e non rientra in queste categorie – quindi li sceglie per ragioni non fiscali – può andare incontro a problemi, soprattutto con il Codice della strada. Colpa di una normativa frammentata, anche perché è in parte comunitaria e in parte nazionale. Il primo problema è che la stretta del 2006 (Dl 223/2006, articolo 35) è lo strumento antielusivo più efficace, ma non ha cancellato le altre norme del Codice della strada che avevano lo stesso scopo, ma sono più penalizzanti nell’utilizzo degli autocarri (senza nemmeno essere altrettanto efficaci dal punto di vista fiscale). Così è rimasta la definizione di autocarro stabilita dall’articolo 54, comma 1, lettera d del Codice, secondo cui questo tipo di veicolo è destinato «al trasporto di cose e delle persone addette all’uso o al trasporto delle cose stesse». Quindi non possono esserci estranei a bordo: se in un controllo su strada vengono trovati familiari, amici, autostoppisti eccetera e se gli agenti hanno cura di verbalizzare tutti gli elementi che dimostrano l’estraneità dei passeggeri rispetto alle cose trasportate o trasportabili con quel mezzo, si può applicare la sanzione prevista dall’articolo 82, comma 8, per chi adibisce il veicolo a una destinazione diversa da quella indicata dalla carta di circolazione: multa di 85 euro e sospensione della carta da uno a sei mesi. Ciò vale anche per chi non fa la scelta specifica di avere una vettura-autocarro, per esempio per ragioni professionali, ma vuole semplicemente usarne una con cassone di carico posteriore (una cosiddetta pick-up): queste auto sono immatricolabili solo come autocarri. È così dal 1999, a causa del recepimento della direttiva europea 98/14 sui tipi di carrozzeria. Il caso delle pick-up è un esempio del cortocircuito che si crea con la coesistenza delle norme europee e di quelle nazionali. Mentre le prime non si fanno problemi ad assimilare autovetture e autocarri leggeri, le seconde invece sono restrittive per evitare abusi fiscali. In particolare, la direttiva 2007/46 ammette anche che il peso delle cose trasportabili sia basso in rapporto a quello delle persone, nonostante per definizione anche europea un autocarro sia un veicolo destinato a portare merci; inoltre, non impongono un volume minimo da destinare alle cose a bordo. In Italia, invece, ai fini fiscali vige una formula che vuol scoraggiare i mezzi con potenza elevata e/o capacità di trasporto bassa. In mezzo a tutto questo si trovano gli utilizzatori dei veicoli. E le case automobilistiche si adeguano, sfruttando il più possibile gli spiragli lasciati dalle norme sui tipi di carrozzeria. Così alcune berline medie (soprattutto italiane) a due volumi (cioè con portellone posteriore) sono omologate come «veicoli multiuso», definizione che prevede espressamente la possibilità di destinarle «occasionalmente al trasporto di merci in un unico vano» e quindi rende possibile un uso professionale mettendo al riparo da contestazioni.
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Titolo: Re: Uso pick up immatricolato autocarro (versione 2016/agg 2017/agg.2022) Lun 14 Nov 2016, 21:10
R76 ha scritto:
clochardaggine ha scritto:
Ciao iltico, il pick up è K0 e anche con l'hard top non si può richiedere il passaggio a F0, mi informai presso 2 motorizzazioni circa tre anni fa
il mio è K9 , cassone con cabina allungata
ma come, cassone allungato su un double cab..... allora monta il cassone del Tundra e via!
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Titolo: Re: Uso pick up immatricolato autocarro (versione 2016/agg 2017/agg.2022) Lun 14 Nov 2016, 21:15
iltico ha scritto:
Ciao clochardaggine, quello del pickup codice K0 non la sapevo ... Sarebbe da chiedere alla ditta del link che ho riportato, al punto 4, in fondo scrivono: " Ovviamente diverso il discorso per i pick up con codice K0 = cassone " Mi sembrerebbe assurdo che un'auto familiare si possa trasformare in autocarro e detrarne le spese e con un pickup, già autocarro, non si possa fare, dai ... Ciao, iltico.
e io la penso esattamente come te! mi domando perchè i pickup si trovino in questo limbo, tra l'altro sarebbero più soldini per lo stato grazie al bollo, c'è chi vuole fare il furbetto ma c'è anche chi vorrebbe una situazione più chiara e magari pagare.
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Titolo: Re: Uso pick up immatricolato autocarro (versione 2016/agg 2017/agg.2022) Lun 14 Nov 2016, 21:23
clochardaggine ha scritto:
R76 ha scritto:
clochardaggine ha scritto:
Ciao iltico, il pick up è K0 e anche con l'hard top non si può richiedere il passaggio a F0, mi informai presso 2 motorizzazioni circa tre anni fa
il mio è K9 , cassone con cabina allungata
ma come, cassone allungato su un double cab..... allora monta il cassone del Tundra e via!
veramente ho scritto cassone con cabina allungata
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Titolo: Re: Uso pick up immatricolato autocarro (versione 2016/agg 2017/agg.2022) Lun 14 Nov 2016, 21:40
scusa avevo letto male
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Titolo: Re: Uso pick up immatricolato autocarro (versione 2016/agg 2017/agg.2022) Lun 14 Nov 2016, 21:43
clochardaggine ha scritto:
scusa avevo letto male
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Titolo: Re: Uso pick up immatricolato autocarro (versione 2016/agg 2017/agg.2022) Mar 14 Feb 2017, 12:27
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Titolo: Re: Uso pick up immatricolato autocarro (versione 2016/agg 2017/agg.2022) Mar 14 Feb 2017, 14:34
Citazione :
Mitsubishi L200: è "solo" un autocarro, per colpa dei soliti furbetti
Parola di Maurizio Melzi, responsabile marketing della Casa, ma il mercato si sta allargando
Mitsubishi L200: è "solo" un autocarro, per colpa dei soliti furbetti Galleria fotografica - Nuovo Mitsubishi L200Galleria fotografica - Nuovo Mitsubishi L200 Nuovo Mitsubishi L200 - anteprima 1Nuovo Mitsubishi L200 - anteprima 2Nuovo Mitsubishi L200 - anteprima 3Nuovo Mitsubishi L200 - anteprima 4Nuovo Mitsubishi L200 - anteprima 5Nuovo Mitsubishi L200 - anteprima 6 Strano caso quello dei pick-up: negli USA sono da sempre i modelli più venduti in classifica e rappresentano meglio di qualunque altra carrozzeria il sogno americano, nei paesi in via di sviluppo sono uno strumento di lavoro indispensabile per la crescita economica, mentre in Europa - e in Italia in particolare, a causa di una normativa penalizzante e unica nel suo genere che li classifica come autocarri, cioè veicoli a uso esclusivamente lavorativo - il Mitsubishi L200 e i suoi concorrenti sono poco più di una "mosca bianca" nei listini. Qualcosa, però, sembra stare cambiando giacché sempre più case, anche di lusso come la tedesca Mercedes, in questi mesi hanno annunciato l'aggiunta di un pick-up alla propria gamma europea. Sarà che finalmente i clienti europei - da sempre ritenuti un po' snob in materia di auto, rispetto ai cugini d'oltreoceano - stanno imparando ad apprezzare la versatilità dei pick-up e dei loro spaziosi cassoni? Oppure sono stati i pick-up a farsi più raffinati per andare incontro ai nostri gusti? La verità, come spesso succede, sta nel mezzo e l'abbiamo toccata con mano nella nostra prova del nuovo Mitsubishi L200, che pur conservando capacità di carico e doti in fuoristrada, ha saputo fare notevoli passi avanti nel comfort di bordo, ora quasi paragonabile a quello di un'autovettura. Per scoprire qualcosa in più sul mondo dei pick-up in Italia abbiamo intervistato Maurizio Melzi, a capo del marketing italiano di Mitsubishi, il cui L200 rappresenta oramai da decenni uno dei concorrenti di riferimento nella "nicchia del cassone".
OmniAuto.it: Quali sono i pregi principali dei pick-up e quali i difetti che ne limitano la diffusione da noi? Maurizio Melzi: In realtà il pick-up ha pochi limiti, perché per sua natura è un veicolo polivalente e offre trasporto di persone e cose - come tutte le vetture - ma con un'attenzione particolare verso le cose, grazie alla presenza del cassone al posto del bagagliaio. Un pick-up ti permette la libertà di poter assolvere compiti di cantiere - soprattutto se parliamo del Mitsubishi L200, un pick-up a quattro ruote motrici con sistemi di trazione avanzati - oppure di svolgere attività meno conosciute, come quella di chi carica la mungitrice automatica sul cassone e durante l'estate va in alpeggio a mungere le mucche al pascolo. La vasta gamma di utilizzi è ciò che caratterizza il pick-up ed è forse l'impossibilità di porgli un limite che rende difficile inquadrare il suo cliente-tipo. Mitsubishi con questa quinta generazione di L200 ha voluto migliorare l'esperienza a bordo pensando soprattutto a chi lo usa per lavoro: persone che passano tutto il giorno a bordo di questo mezzo, magari su strade non proprio agevoli e in condizioni anche disagiate - penso agli equipaggi ENEL e TERNA, di cui siamo fornitori, che vanno in montagna a sistemare i tralicci dell'alta tensione in qualsiasi condizione climatica. Per questo abbiamo cercato di rendere il nuovo Mitsubishi L200 quanto più possibile vicino a un'auto nell'esperienza di guida, cioè più performante nella guidabilità, nel controllo del mezzo, nella stabilità e nella sicurezza sia attiva che passiva. OmniAuto.it: Chi è il vostro cliente tipico in Italia? Maurizio Melzi: Il mercato italiano del Mitsubishi L200 può essere diviso in tre pilastri: il primo è la cantieristica, in cui c'è una varietà di utilizzi molto ampia, che va dalle ditte edili alle cave di Carrara. Poi c'è l'agricoltura, dove i terzisti - ossia quelli che vendono la propria capacità lavorativa alle aziende agricole - fanno del pick-up uno strumento di promozione per farsi assoldare durante il lavoro stagionale. Infine c'è l'artigianato, dai restauratori ai meccanici di motociclette. A questi tre pilastri si aggiungono forze dell'ordine, forze di controllo come i pompieri, i guardaboschi, la Protezione Civile. Insomma, tante categorie molto diverse, perché è la versatilità stessa del pick-up che ti suggerisce un uso. La stessa Mitsubishi Italia, anche se in casi particolari di ordini in alti numeri abbiamo operato direttamente come trasformatori, non ha una visione completa di tutte le versioni che il Mitsubishi L200 ha avuto. OmniAuto.it: Come mai in altre nazioni, in particolare gli USA, il pick-up ha un utilizzo familiare, da tempo libero e da noi invece no? Maurizio Melzi: Anche nel resto del mondo il pick-up resta un mezzo dall'utilizzo prevalentemente professionale, ma con questo viene ammesso anche l'utilizzo familiare. Le esigenze possono andare anche di là della famiglia. Penso allo sportivo "attrezzato" (come i ciclisti, i surfisti o gli sciatori), che può avere la necessità di viaggiare in cinque nell'abitacolo e cui allo stesso tempo serve un'amplissima capacità di carico. Magari con un vano da poter sporcare senza dover prestare troppa attenzione, cosa che appunto vale per il cassone. In Italia la limitazione è prima di tutto di carattere fiscale: essendo il pick-up immatricolato e omologato come autocarro, il suo utilizzo deve essere limitato all'ambito lavorativo, quindi - ad esempio - nel fine settimana si presuppone che, a meno d'impegni lavorativi particolari e dimostrabili, tu non debba lavorare e quindi utilizzare il pick-up. OmniAuto.it: Per farla semplice, il proprietario di un autocarro pick-up non può trasportare la famiglia per la gita della domenica, esatto? Maurizio Melzi: Esatto, non è previsto dal codice della strada. In realtà la questione è un po' nebulosa e si riflette anche nel comportamento delle Forze dell'Ordine, che spesso non sanno esattamente come comportarsi. Questa situazione è figlia di una stortura italiana e deriva dal tentativo di punire i soliti "furbetti": quelli che negli anni passati hanno omologato SUV di lusso e fuoristrada come autocarri per sfruttare le agevolazioni fiscali, ma poi hanno utilizzato questi veicoli per scopi esclusivamente privati. Le conseguenze di questa limitazione ci creano anche qualche imbarazzo nei confronti della casa madre giapponese, perché l'Italia è l'unico mercato della Comunità Europea ad avere questo tipo di normativa. Omniauto.it: In Europa il segmento dei pick-up si sta allargando con l'arrivo di nuovi concorrenti Renault e Mercedes-Benz. Su cosa punta il Mitsubishi L200 per differenziarsi? Maurizio Melzi: La storia fortunata del Mitsubishi L200 deriva da due ragioni principali, l'esperienza progettuale dei tecnici Mitsubishi nel campo della trazione 4x4, che garantisce performance non comuni, e la qualità costruttiva che ha convinto molti. L'arrivo di nuovi concorrenti è figlio di una tendenza diffusa nell'industria, quella di massimizzare la capacità produttiva entrando in tutte le nicchie di mercato. Molte case fino a un decennio fa avevano tre o quattro modelli in gamma, mentre ora ne hanno anche dieci o dodici. È un'evoluzione naturale che tocca anche il segmento dei pick-up, ma non ci spaventa perché crediamo che la lunga tradizione Mitsubishi continuerà a portare buoni frutti. Autore: Andrea Fiorello
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Titolo: Re: Uso pick up immatricolato autocarro (versione 2016/agg 2017/agg.2022) Mer 15 Feb 2017, 12:26
Mah!
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Titolo: Re: Uso pick up immatricolato autocarro (versione 2016/agg 2017/agg.2022) Mer 15 Feb 2017, 13:35
il potere delle sanzioni per la pubblicità. Adesso negherebbe anche sua madre.
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Titolo: Re: Uso pick up immatricolato autocarro (versione 2016/agg 2017/agg.2022) Lun 10 Apr 2017, 17:23