Il nuovo decreto che vieta il fuoristrada - Una tempesta in un bicchier d'acqua

In sostanziale silenzio e nel quasi disinteresse di federazioni e associazioni è stato approvato un decreto inerente la valorizzazione delle risorse agro-silvo-pastorali. In tale decreto di fatto viene vietato il fuoristrada ludico.
Non è molto chiaro a dire il vero ma resta una pietruzza sul cammino .. già tante regioni hanno previsto restrizioni e divieti perciò questa norma farebbe da cappello a tutti quegli enti che volessero "approfittare".

Pare però ci siano in atto pressioni per aggiustare il tiro.

Credo che anche come fuoristradisti ci si debba far sentire.


https://www.motorbox.com/moto/magazine-moto/vivere-moto/fuoristrada-vietato-in-italia-per-le-moto-legge-come-funziona

i principali dizionari definiscono "viabilità" come "possibilità di transito", quindi si deve dedurre che le strade forestali italiane sono precluse anche al transito pedonale e degli armenti

La norma al momento è in divenire .. sicuramente dovranno esserci modifiche o un regolamento di attuazione che vadano a disciplinare meglio.

Al momento "Off Road Italia" ha organizzato on line una raccolta di firme.

Chi fosse interessato può seguirla e firmarla qui https://www.change.org/p/presidenza-del-consiglio-dei-ministri-governo-italiano-abrogazione-della-legge-che-vieta-il-transito-veicolare-su-strade-a-fondo-naturale


Leggendo in maniera integrata le varie norme citate in questo decreto si direbbe che si tratti di indicazioni e limiti da applicare alla realizzazione di nuove strade.

Ovviamente è stata data una definizione piuttosto precisa perciò il passo estenderlo anche al pregresso è semplice.

Oggi però manca la mappatura di cui scrivono all'art. 6.

E non dimentichiamo che nel rispetto di questa legge "quadro" toccherà poi alle regioni disciplinare il tutto.

Art.1 ha scritto:

1. Il presente decreto definisce i criteri minimi nazionali
inerenti agli scopi, le tipologie e le caratteristiche
tecnico-costruttive della viabilita' forestale e silvo-pastorale,
delle opere connesse alla gestione dei boschi e alla sistemazione
idraulico-forestale secondo quanto disposto all'art. 9 del decreto
legislativo 3 aprile 2018, n. 34.
2. Le regioni, per quanto di loro competenza e in relazione alle
proprie esigenze e caratteristiche territoriali, ecologiche e
socio-economiche, nell'adozione delle disposizioni minime di cui
all'art. 9, comma 2, del decreto legislativo 3 aprile 2018, n. 34,
possono integrare le disposizioni del presente provvedimento, purche'
non venga diminuito il livello di tutela e conservazione delle
foreste come presidio fondamentale della qualita' della vita.

Ad oggi direi che è cambiato ben poco.

Chiarimento dal Ministero.

https://www.politicheagricole.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/17659

Citazione :

Si premette che il Decreto 28 ottobre 2021, pubblicato in Gazzetta ufficiale n. 286 del 1 dicembre 2021, contiene esclusivamente le linee guida per le Regioni allo scopo, pienamente condiviso dalle Regioni in sede di Conferenza Stato Regioni e dai Ministeri concertanti (MiC e MiTE), di uniformare a livello nazionale le norme riferite alle modalità di costruzione della viabilità forestale, che già esistono nelle singole legislazioni regionali, e dare dunque uniformità alla eterogenea nomenclatura adottata. 

È opportuno rammentare che la competenza primaria in materia è delle Regioni, ed ogni regione e provincia autonoma ha già una sua legge regionale che disciplina gli aspetti strettamente tecnici e la fruibilità di tali viabilità.

Il decreto si muove nell'ambito delle previsioni dell'articolo 9 del Testo unico delle foreste e filiere forestali del 2018 (D.lgs. n. 34/2018), in vigore già da anni, senza alcun contraccolpo sul tema della fruizione della viabilità forestale.

Nulla si innova in merito al transito autorizzato sulla predetta viabilità, fermo restando che, come espressamente previsto all'articolo 2, comma 3 del decreto, le strade e le piste forestali non sottostanno ai criteri di sicurezza previsti per la viabilità ordinaria, poiché si tratta di viabilità esclusa dal Codice della strada.

Inoltre, come esplicitato dal medesimo comma, è compito delle Regioni disciplinare le modalità di utilizzo, gestione e fruizione della viabilità forestale "... tenendo conto delle necessità correlate all'attività di gestione silvo-pastorale ed alla tutela ambientale e paesaggistica".

Si fa inoltre presente che in capo alla Regioni è incardinata anche la competenza in materia di prevenzione del dissesto idrogeologico e del rispetto di quanto previsto dal vincolo idrogeologico; pertanto, spetta alle Regioni la competenza a valutare gli effetti della fruizione pedonale, cicloturistica o con mezzi motorizzati diversi da quelli forestali sui tracciati, i cui effetti su fondi non asfaltati hanno impatti ben diversi tra loro; essi dovranno essere valutati con la massima attenzione alle singole realtà territoriali.

Da ultimo, si ribadisce che tutte le Regioni all'unanimità hanno approvato il decreto e le linee guida, ben consapevoli delle proprie competenze e delle conseguenze gestionali.