Tesla Model 3 vs Toyota Corolla, sfida su CO2 reale continua A elettrica servono da 13.500 a 127.000 km per 'emissioni zero' Redazione ANSA ROMA 02 LUGLIO 202116:41
Tesla Model 3 vs Toyota Corolla, sfida su CO2 reale continua ANSATesla Model 3 vs Toyota Corolla, sfida su CO2 reale continua - RIPRODUZIONE RISERVATA
Si torna a parlare delle emissioni reali di CO2 delle auto elettriche (valutando l'intero ciclo di vita, comprese produzione e smaltimento delle batterie) e di quelle con motori tradizionali a benzina, in questo caso tenendo conto della filiera di produzione del carburante. E torna d'attualità il confronto fra Tesla Model 3 e Toyota Corolla (due modelli di grande diffusione nei rispettivi segmenti) che erano già state al centro di aspri dibattiti, finiti addirittura al Parlamento australiano, nel gennaio del 2017. Allora i fautori della elettrificazione avevano contestato i risultati forniti dal sito governativo (peraltro molto interessante) Green Vehicle Guide, circa le emissioni 'stimate' della Tesla Model 3 rispetto a quelle di una Corolla 1.8 a benzina. Allora Craig Kelly, un membro del Parlamento australiano che faceva parte della commissione permanente per l'ambiente e l'energia della Camera dei rappresentanti, aveva affermato che "secondo il sito web Green Vehicle Guide una Tesla emette, se viene ricaricata con la media della rete elettrica australiana, quasi 200 grammi per chilometro percorso di CO2. Mentre la Toyota Corolla, secondo le indicazioni dello stesso sito governativo ne emette 171". Oggi lo stesso servizio australiano di confronto Green Vehicle Guide evidenzia per una Tesla Model 3 del 2020 emissioni di CO2 nel ciclo vita pari a 121 g/km, contro gli 85 della Toyota Corolla 1.8 del 2019. La situazione sarebbe dunque molto migliorata per l'ambiente, ma senza far salire le auto elettriche sul gradino più alto della lotta ai gas effetto serra. Come riferisce il periodico AutoPlus proprio in questi giorni uno studio ha ripreso il tema della 'sfida' green tra Tesla Model 3 e Toyota Corolla, giungendo - attraverso calcoli ancora più complessi, riferiti in questo caso agli Stati Uniti e non all'Australia - a conclusioni analoghe. Lo studio ha stimato - per ciò che riguarda la sola fase produttiva - che la fabbricazione della Tesla e delle sue batterie comporti emissioni per 8,1 milioni di grammi di CO2, rispetto ai 5,5 milioni di grammi della Toyota. Il buon vantaggio dell'auto ICE - meno 'impattante' nella costruzione - viene però eroso non appena di accende il motore, con percorrenze della Tesla Model 3 che portano più o meno al pareggio (e all'ingresso nell'area del vantaggio vedere) che sono ovviamente collegate al mix produttive dell'energia. Se il calcolo viene fatto considerano le forniture di elettricità negli Stati Uniti (con il 23% che arriva da centrali a carbone), ci vogliono 21.725 km perché la Tesla inquini meno della Toyota. Al contrario, in Norvegia, dove l'elettricità è molto più 'green', la situazione volge a favore della Tesla dopo soli 13.500 km. Ma quella nazione nordica, come poche altre in cui l'elettricità proviene da fonti quasi esclusivamente rinnovabili, è un caso raro. Lo studio citato da AutoPlus evidenzia che dove l'energia è frutto di processi molto inquinanti - come Cina o Polonia - alla Tesla Model 3 servono almeno 127.000 km per poter essere definita 'ad emissioni zero'.
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Titolo: Re: Elettrificazione, il futuro nel passato? Edit: il fallimento di un idea? Ven 20 Gen 2023, 09:40
Se i numeri riportati in questo articolo rappresentano qualcosa che si avvicina al vero iniziamo con il dire che chi punta all'elettrico non è amico dell'ambiente.
INDUSTRIA E FINANZA Transizione energetica Toyota: "Non possiamo elettrificare solo con le Bev, ve lo dimostriamo coi numeri" Redazione OnlineRedazione Online Pubblicato il 18/01/2023 105 commenti
Transizione energetica, la Toyota a Davos: "Non possiamo elettrificare solo con le Bev, ve lo dimostriamo coi numeri" Il gruppo Toyota ribadisce la validità del suo approccio "tecnologicamente neutrale" alla decarbonizzazione, anche sulla base di alcune evidenze scientifiche. A spiegarle è stato Gill Pratt, capo della ricerca del colosso nipponico ed ex ricercatore del Mit di Boston, durante uno dei seminari del forum di Davos: "Non possiamo elettrificare solo in un modo, ossia con le auto a batteria", ha affermato Pratt, portando ad esempio un’elaborazione densa di numeri su quali possano essere gli effetti della sostituzione del parco circolante con le varie tecnologie oggi a disposizione.
L’esempio. Durante il suo intervento (una piccola replica del discorso al recente Kenshiki Forum su cui abbiamo scritto un articolo su Quattroruote di gennaio), lo scienziato ha esposto una slide con l’immagine di 100 auto con motori tradizionali e un’impronta carbonica nell’intero ciclo di vita di 250 g/km, in sostanza il valore medio dell’intera flotta. Il presupposto è avere a disposizione una capacità di batterie per 100 kWh da utilizzare per veicoli che vadano a sostituire le vetture tradizionali. Se viene scelta un’elettrica proprio da 100 kWh e con emissioni per 100 g/km (non si considerano le emissioni del veicolo, che sono ovviamente pari a zero, ma durante tutto il ciclo di vita, quindi dall’estrazione dei materiali critici alla produzione fino alla messa su strada) per sostituire una delle vetture tradizionali, allora si avrebbe una riduzione della media a 248,5 g/km. Quei 100 kWh possono anche essere sfruttati per alimentare sei ibride plug-in, ciascuna con un accumulatore da 18 kWh e un’impronta di 150 g/km. In questo caso, la media della flotta scenderebbe a 244 g/km, quindi già meglio del contributo dell’elettrica anche se non di molto. Se, però, utilizziamo sempre gli stessi 100 kWh per 90 ibride non ricaricabili (con emissioni per 200 g/km), ognuna con batterie da circa 1,1 kWh, allora la media calerebbe fino a 205 g/km.
I problemi. Pratt, come già affermato più volte dall'amministratore delegato Akio Toyoda, ha cercato di dimostrare come puntare solo sull’elettrico non fornisca un contributo decisivo nella riduzione delle emissioni. Di contro, un approccio "multi-energy" può garantire migliori risultati, in particolare alla luce dei non pochi problemi della tecnologia dell’elettrico a batteria. Anche in questo caso, lo scienziato ha esposto una slide per presentare le stime della società di ricerche Benchmark Minerals su un deficit di litio, l’elemento fondamentale per gli accumulatori, destinato a crescere nei prossimi anni nonostante i numerosi progetti annunciati negli ultimi anni dalle compagnie minerarie. Nello specifico, per il 2040 la differenza tra domanda del mercato e offerta sarà pari a circa 18 miniere di Pilgangoora (Australia). Si tratta di un sito estrattivo con uno dei maggiori depositi di litio al mondo: recentemente è stata approvata l’espansione delle attività di estrazione per arrivare a estrarre fino a 680 mila tonnellate l’anno di spodumene, la principale fonte di litio da minerale roccioso. Oltre al problema di approvvigionamento, ci sono altri due ostacoli alla mobilità elettrica. Uno è rappresentato dalle infrastrutture di ricarica e dal loro diverso dispiegamento tra le varie parti del mondo e l’altro dalle enormi differenze, anche all’interno delle stesse aree geografiche, tra i consumatori in termini anche, se non soprattutto, di capacità di spesa. Pratt ha fatto presente, per esempio, come "alcune persone vivano in aree dove è praticamente impossibile" ricaricare le elettriche a prezzi ragionevoli. Inoltre, le auto a batteria "rappresentano un’opzione ancora troppo costosa per un consumatore tipo".
Diversificazione. "Come azienda globale, la nostra responsabilità è ridurre il più possibile le emissioni carboniche", ha sottolineato lo scienziato. Tuttavia, "siamo convinti che la decisione finale spetti al consumatore". Ed è su queste basi che nasce un approccio all’insegna dell’offerta della più ampia gamma di soluzioni possibili per il mercato e non incentrato solo sull’elettrico. Ecco perché la Toyota sta investendo anche sull’idrogeno sia per le celle a combustibile, sia come carburante per motori endotermici, oppure su altri materiali per le stesse batterie: è il caso del sodio, un elemento, secondo Pratt, "dall’enorme potenziale". Del resto, per comprendere le strategie del gruppo nipponico basta una frase dello scienziato: "La diversificazione è la miglior soluzione per affrontare l’incertezza".
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Titolo: Re: Elettrificazione, il futuro nel passato? Edit: il fallimento di un idea? Mar 30 Mag 2023, 15:42
La news del momento .... potremo alimentare le auto a temporali?
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Titolo: Re: Elettrificazione, il futuro nel passato? Edit: il fallimento di un idea? Ven 30 Giu 2023, 09:15
Sono anni che sostengo che il vero obbiettivo di tutte queste politiche abbia a che fare solo parzialmente con l'ambiente ma che per lo più si tratti di una lunga manovra per cambiare le abitudini delle persone attraverso uno dei principali temi della quotidianità ovvero la mobilità individuale. Implicitamente si conferma che la soluzione elettrica non è la soluzione perché mancano la materia prima energetica e la rete distributiva capace di soddisfare i bisogni individuali e collettivi (immaginate tutti gli appartamenti con almeno un auto in carica alla sera).
In allegato metto l'editoriale di luglio del direttore di 4R.
Le persone stanno finalmente riconoscendo la realtà e la conferma arriva dal calo delle vendite di EV Akio Toyoda ha recentemente lasciato il suo ruolo di CEO di Toyota, suscitando domande sul suo stile di leadership, in particolare a seguito della cauta adozione delle auto elettriche da parte dell’azienda. Attualmente in veste di presidente, Toyoda afferma che il calo delle vendite conferma la sua resistenza all’adozione degli EV, sottolineando che “la gente sta finalmente riconoscendo la realtà riguardo a questa tecnologia”. Durante il Japan Mobility Show 2023, il dirigente ha illustrato come ci siano diversi percorsi per raggiungere la neutralità carbonica. Ha sfruttato il rallentamento della crescita nel mercato statunitense come esempio della correttezza dell’approccio cautelativo del marchio giapponese verso i veicoli elettrici. Ha inoltre sottolineato che, se le normative vengono formulate basandosi su ideali, sono i consumatori a risentirne. Sotto la guida di Akio Toyoda, Toyota ha ottenuto il terzo posto tra le aziende più restie a sostenere gli sforzi governativi contro il cambiamento climatico, superata solo da ExxonMobil e Chevron. È essenziale ricordare, come riportato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), che 3,6 miliardi di persone vivono già in aree vulnerabili ai cambiamenti climatici, che potrebbero causare ulteriori 250.000 decessi all’anno tra il 2030 e il 2050.
Il nuovo CEO di Toyota si stra concentrando sulle auto elettriche accessibili
Tuttavia, non sono solo i regolatori a spingere l’adozione delle auto elettriche. Gli investitori vedono sempre di più in questa tecnologia il futuro, ispirati dal successo di Tesla. Koji Sato, successore di Toyoda alla guida di Toyota, ha messo al centro della sua agenda lo sviluppo di auto elettriche accessibili. Il brand giapponese, pur avendo avuto esperienze non ottimali, vanta decenni di esperienza nel settore automobilistico e ha potuto contare sul successo dei suoi veicoli ibridi come trampolino di lancio nell’era elettrica. Infine, la casa giapponese afferma che l’ibrido rappresenta la via più ecologica verso il futuro.
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Titolo: Re: Elettrificazione, il futuro nel passato? Edit: il fallimento di un idea? Gio 26 Ott 2023, 12:30
ragiono da profano e quindi senza alcuna cognizione di causa ma credo si possa facilmente constatare dal nostro passato che qualsiasi innovazione sia passata per inizi difficili; con i prototipi si sono sempre commessi errori e spesso non si è vista subito la potenzialità di nuove idee; l'automobile stessa sembrava ridicola e pericolosa, qualcuno a piedi doveva precederla preannunciando il suo passaggio, quindi a mio avviso è presto per sapere quale futuro avrà l'automobile elettrica; a mio modesto parere non sarà quella di oggi l'auto elettrica del futuro come non è l'aereo dei fratelli Wright quello che trasporta noi e i nostri oggetti in giro per il mondo; altra mia opinione è che la tecnologia accelera esponenzialmente col passare del tempo, il telefono cablato con cavo e una rotella numerata è un'invenzione di oltre cento anni fa e ha collegato le nostre vite fin quasi alla fine del secolo scorso, sostituito dai telefoni cellulari che son durati quanto? io ne uso uno ma sono un dinosauro perché tutti quelli che conosco oramai hanno smartphone e collegamento internet ...e sono già antiquati dopo quanto? 10 anni? ...e la musica? il disco in vinile ha suonato nelle nostre case per decenni, poi è arrivata la musicassetta, il CD, durati? anche in questo caso, io dinosauro li ascolto ancora ma sono un caso unico. Credo che l'auto elettrica seguirà lo stesso percorso, in pochi anni risolveranno i problemi attuali, fino alla perfezione per poi venir soppiantata da una nuova tecnologia che durerà ancora meno. Ho vecchi veicoli a combustione che possono funzionare per i prossimi 20/30 anni (forse più di quanto possa aspettarmi di vivere ancora), perché allora dovrei acquistare dei sostituiti che in 5/10 anni diventeranno obsoleti?
Titolo: Re: Elettrificazione, il futuro nel passato? Edit: il fallimento di un idea? Gio 26 Ott 2023, 12:39
Ci sono mille implicazioni sulla sostenibilità della mobilità elettrica. Prima tra tutte l'approvvigionamento dei metalli rari e lo sfruttamento di popolazioni (anche minorili) per l'estrazione di quelli. In buona sostanza la mobilità elettrica può essere etica solo se non esiste o se è elitaria altrimenti per accaparrarsi le risorse e per produrre l'energia necessaria dovremo per forza di cose guerreggiare ovunque nel mondo per arrivare al punto che salvo estrazioni nello spazio i materiali necessari si esauriranno in breve se davvero il passaggio elettrico fosse di massa.
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Titolo: Re: Elettrificazione, il futuro nel passato? Edit: il fallimento di un idea? Gio 26 Ott 2023, 14:54
si ma i metalli rari servono con la tecnologia di oggi che la prossima settimana sarà obsoleta e serviranno altri elementi, forse rari, forse comuni; metti che domani le batterie si facessero con cacca di maiale, acqua di mare e bottiglie riciclate non avremo ne sfruttamento di bambini ne carenza di materia prima; il problema semmai sarà la velocità di evoluzione della tecnologia; come per la moda arriveremo alle svendite di fine stagione due volte l'anno
Titolo: Re: Elettrificazione, il futuro nel passato? Edit: il fallimento di un idea? Gio 26 Ott 2023, 15:40
Quando sarà possibile lo vedremo. Ad oggi pare complicato rinunciare ai metalli rari.
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Titolo: Re: Elettrificazione, il futuro nel passato? Edit: il fallimento di un idea? Gio 26 Ott 2023, 16:54
G5X ha scritto:
Quando sarà possibile lo vedremo. Ad oggi pare complicato rinunciare ai metalli rari.
ci son già batterie al grafene e litio e sono allo studio grafene e alluminio https://swipcar.com/it/blog/batterie-al-grafene ...ma il problema ambientale è abbastanza nuovo, ci si studia da poco; con la crisi petrolifera degli anni 70 e la tecnologia di allora si svilupparono in poco tempo le batterie al sale poi abbandonate cessata la crisi, son convinto che in poco verranno proposte alternative in grande quantità, basta impegnare soldi e risorse
Ci sono studi che calcolano un consumo di materie prime nei prossimi 20 anni pari agli ultimi 5000. Per alcuni minerali si ipotizza l'esaurimento nel prossimo lustro.
Comunque guarda questo interessante quadro su materie prime, minerali e geopolitica.