Titolo: 24 Ore di Le Mans - Lacrime amare per Toyota Lun 20 Giu 2016, 17:48
E niente ... Toyota non ce l'ha fatta neanche questa volta. A 3 minuti dalla fine un calo di potenza, sino all'arresto del veicolo, ha posto fine ai sogni di gloria. Porsche ha vinto nuovamente la manifestazione mentre Toyota si consola con una seconda posizione molto amara.
Tratto dalla pagina on line della rivista AL VOLANTE
Citazione :
19 giugno 2016
La Toyota, in testa per quasi tutta la gara rompe a 3 minuti dalla fine: un finale che lascia a bocca aperta i 250.000 spettatori.
[Devi essere iscritto e connesso per vedere questa immagine] FINALE INCREDIBILE - Colpo di scena finale e vittoria della Porsche sulla Toyota. A tre minuti e mezzo dal termine della 24 Ore di Le Mans 2016, sul finire del penultimo giro, la Toyota TS050 ibrida numero 5 (seconda foto sotto) di Sebastien Buemi, Anthony Davidson e Kazuki Nakajima accusa un calo di potenza e rallenta improvvisamente. Era prima, praticamente dall’alba di domenica 19 giugno. Il prototipo giapponese riesce ad arrivare al traguardo ma siamo solo alla fine del penultimo giro. Proprio in quel momento, la Porsche 919 Hybrid numero 2 (nella foto qui sopra) di Neel Jani, Romain Dumas e Marc Lieb la supera. Percorre l’ultimo giro di volata, dopo aver recuperato più di un minuto di gap grazie al guasto della Toyota. E vince la corsa, incredibilmente. Un successo non immeritato - considerando che la Porsche numero 2 ha corso la gara sempre nelle posizioni di testa e ci ha creduto fino in fondo - ma che sarebbe spettato di diritto alla Toyota numero 5 per la superiorità dimostrata. A dirlo sono molti degli stessi protagonisti della gara. Avendo portato a termine l’ultimo giro sopra i sei minuti e mezzo (il tempo massimo per regolamento) la Toyota numero 5 ha addirittura perso il podio e, alla fine, si è piazzata solamente quarantacinquesima assoluta. IL PODIO ASSOLUTO - Secondo gradino del podio per l’altra Toyota TS050 ibrida, la numero 6 guidata da Kamui Kobayashi, Stephane Sarrazin e Mike Conway a tre giri di distanza. Terzo posto per l’Audi R18 ibrida di Olivier Jarvis, Loic Duval e Lucas Di Grassi (a 12 giri dalla prima). Questa vettura, la numero 8 (terza foto più in basso), è uscita dai giochi per la vittoria finale già nel primo terzo di gara: alcuni problemi tecnici ne hanno condizionato l’andamento e l’hanno obbligata a soste forzate, alcune piuttosto lunghe. La stessa cosa è successa all’Audi numero 7, quarta al traguardo (con Marcel Fassler, Andrè Lotterer, Benoit Treluyer) e alla Porsche numero 1 (tredicesima assoluta con Mark Webber, Brandon Hartley e Timo Bernhard). La Rebellion Racing è la prima LMP1 (categoria in cui rientrano anche i prototipi ibridi che fanno la classifica assoluta) dei costruttori privati in pista con vetture spinte solo da motore termiche. Alla guida della vettura svizzera Nicolas Prost, Nick Heidfeld e Nelson Piquet Junior. [Devi essere iscritto e connesso per vedere questa immagine] SUCCESSO DELL’ALPINE IN LMP2 - Nella LMP2, la categoria dei prototipi “minori”, la vittoria è della Signatech Alpine A460 motorizzata Nissan. Sul prototipo numero 36, il terzetto composto da Nicolas Lapierre, Stephane Richelmi e Gustavo Menezes ha combattuto a lungo per la prima posizione con Renè Rast, Will Stevens e Roman Rusinv sulla Oreca 05 Nissan di G-Drive Racing numero 26. Davvero una gara combattuta che si è risolta solo nei minuti finali in favore dell’Alpine. In terza posizione, Vitaly Petrov, Victor Shaytar e Kirill Ladygin sulla BR01 Nissan del team SMP Racing. FORD BATTE FERRARI IN GTE PRO - La Ford GT numero 68 del team Ganassi - giunto a Le Mans con vero battaglione composto da ben 4 auto - vince la categoria GTE Pro, la regina per le vetture dove corrono solo piloti professionisti e modelli di ultimissima generazione. Alla guida, Dirk Muller, Joey Hand e Sebastian Bourdais. In pista, subito dietro la vettura americana è finita la Ferrari 488 di Giancarlo Fisichella, Toni Vilander e Matteo Malucelli (team Risi Competizione). Ma un drive through non scontato (segnalato a 40 minuti dalla fine per le luci di segnalazione laterali non accese) potrebbe cambiare le carte a tavolino. Se la Ferrari venisse penalizzata, il secondo posto andrebbe alla terza sotto la bandiera a scacchi, la Ford GT numero 69 del team Ganassi con al volante Ryan Briscoe, Richard Westbrook e Scott Dixon. In questa categoria, c’è grande rammarico per le altre due Ferrari al via, schierate da AF Corse (l’unico team italiano a Le Mans). I problemi tecnici hanno assediato tanto la gara della Ferrari 488 numero 51 (con Gianmaria Bruni, James Calado, Alessandro Pier Guidi) quanto quella della 488 numero 71 (Davide Rigon, Sam Bird, Andrea Bertolini), causando il doppio ritiro a due delle vetture favorite per la vittoria finale. [Devi essere iscritto e connesso per vedere questa immagine] DOPPIETTA FERRARI IN GTE AM - Vittoria e medaglia d’argento per la Ferrari nella categoria GTE Am (dove ci sono professionisti insieme a piloti che non corrono di mestiere, su auto con almeno un anno di fabbricazione). Davanti a tutti, la Ferrari 458 Italia numero 62 di Scuderia Corsa portata in pista da William Sweedler, Townsend Bell e Jeff Segal. In seconda posizione, la Ferrari 458 Italia numero 83 di AF Corse guidata da François Perrodo, Emmanuel Collard e Rui Aguas. TRIBUTO SPECIALE - Il vincitore morale della 24 Ore di Le Mans è sicuramente Frederic Sausset. Il francese non ha né gambe né braccia in seguito ad una quadriamputazione per un’infezione. Era in gara con una Morgan Nissan di SRT41 Oak Racing LMP2 (faceva classifica a parte). Al posto del volante e dei comandi, Sausset usa una protesi per governare la vettura. Per di più, anche se si tratta di un aspetto secondario, con tempi di tutto rispetto che gli sono valsi la 38° posizione assoluta su 60 vetture al via. Ad alternarsi alla guida con il francese, Chrstophe Tinseau e Jean Bernard Bouvet; quando era il loro stint di guida, il loro turno, i tecnici rimontavano il volante sul prototipo. Da sottolineare: la vettura è stata sviluppata partendo dalla idee di Sausset che, per di più, ha anche trovato fondi per portare a termine il progetto e realizzare il suo sogno: correre la 24 ore di Le Mans. Ora, qualche casa automobilistica potrebbe decidere di prendere spunto dalle soluzioni tecniche ideate da Sausset e di applicarle eventualmente sui modelli in commercio, nel tentativo di facilitare la vita ai diversamente abili. Anche questa è Le Mans. [Devi essere iscritto e connesso per vedere questa immagine] 24 ORE DI LE MANS 2016: L'ORDINE D'ARRIVO