Topic unico su inquinamento - qualità dell'aria - limiti alla circolazione - possibili soluzioni
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Titolo: Topic unico su inquinamento - qualità dell'aria - limiti alla circolazione - possibili soluzioni Ven 16 Nov 2018, 09:32
EDIT: credo sia un tema importante nel prossimo futuro perciò è opportuno dargli la giusta importanza e trattazione perciò ogni notizia in merito verrà affrontata in questa unica discussione.
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Avevamo già discusso del famoso accordo padano tra Piemonte, Emilia Romagna, Lombardia e Veneto.
È notizia di queste ore che pure Lazio, Campania e Sicilia intendano procedere nella stessa direzione.
Diesel, i divieti arrivano al Centro-Sud: programmi per Lazio, Campania e Sicilia
–di Maurizio Caprino 15 novembre 2018
Potrebbe essere una rivoluzione. Per le abitudini degli automobilisti del Centro-Sud e, di conseguenza, per il mercato delle auto usate. Oggi la Regione Lazio firma con il ministero dell’Ambiente un accordo che prevede blocchi del traffico invernali analoghi a quelli scattati il 1° ottobre scorso nel bacino padano. Seguiranno anche Campania e Sicilia. Parliamo quindi di aree dove finora i divieti di circolazione per smog sono stati riservati solo a situazioni di emergenza, confinati a poche zone centrali delle grandi città o congegnati in modo blando, per coinvolgere solo vetture molto vecchie.
Le regole generali (teoriche) Sostanzialmente, ad oggi questi accordi prevedono divieti in periodo invernale (1° ottobre-31 marzo) nell’orario 8,30-18,30 dal lunedì al venerdì nei centri con più di 30mila abitanti dove ci sia un «adeguato» servizio di trasporto pubblico. I divieti riguardano auto e veicoli commerciali Euro 3 a gasolio. Dal 1° ottobre 2020 saranno estesi agli Euro 4 e nel 2025 agli Euro 5, ma localmente si possono anche decidere tempi più serrati. PUBBLICITÀ inRead invented by Teads
Per capire qualcosa sulla sorte degli Euro 6 (cioè dei modelli in vendita attualmente sul mercato del nuovo), sarà interessante vedere - quando verranno resi noti - i testi degli accordi con Lazio, Campania e Sicilia: quello firmato il 7 giugno per il bacino padano (Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna) non li cita. Dato che in questi mesi le case automobilistiche iniziano a commercializzare esemplari Euro 6D-Temp ed Euro 6D (gli standard antinquinamento imposti dalla Ue dopo il dieselgate che diventeranno obbligatori anche per le nuove immatricolazioni solo da settembre 2019), è probabile che si tenga conto della loro maggior “pulizia” rispetto agli Euro 6A, Euro 6B ed Euro 6C, venduti dal 2014 fino ad ora.
Anche perché le case automobilistiche ne stanno smaltendo gli stock e iniziano ad avere interesse che si sappia quanto finora è stato nascosto al grande pubblico: le Euro 6 non sono tutte uguali. Su www.ilsole24ore.com questo è stato fatto notare quasi due anni fa.
Potrebbe essere seguito l’esempio di Milano, dove il Comune ha già reso nota la programmazione al 2030 (sempre suscettibile di cambiamenti, comunque): le Euro 6 A, B o C che verranno acquistate dal 1° gennaio prossimo saranno equiparate alle Euro 5, quindi chi sarà allettato dai forti sconti con cui non di rado vengono offerte deve sapere che in città si rischia di avere problemi fin dal 2025. Chi queste auto le ha già o le immatricola entro il 31 dicembre prossimo resta libero fino al 2028. Con Euro 6D-Temp ed Euro 6D si può andare avanti fino al 2030.
Le interpretazioni locali Al Centro-Sud, viste la maggior vetustà del parco auto e la minor criticità dell’inquinamento, sarà difficile che si adotti uno schema così restrittivo. Si può quindi pensare che si sceglierà una soluzione intermedia tra questa e quella più blanda prevista dall’accordo del 2017 per il bacino padano.
In ogni caso, quasi sempre l’ultima parola spetta ai Comuni. E, dato che il reddito nel Centro-Sud è più basso, non si può escludere che tra le deroghe ai divieti (abbastanza numerose anche al Nord) venga aggiunta quella in base al reddito. D’altra parte, ha fatto così anche la Regione Lombardia, con una poco pubblicizzata delibera del 28 ottobre scorso che prevede esenzioni in base all’età e all’Isee. Non di rado sono requisiti ben difficili da controllare su strada, per cui appaiono soprattutto come un modo per far vedere che si conciliano rigore ed equità, mentre nella pratica quotidiana non ci saranno molti controlli e gli agenti tenderanno a evitare situazioni difficili da gestire.
Altre variazioni possibili sono quelle che riguardano gli orari dei divieti.
Alcuni Comuni, poi, per evitare proteste popolari potrebbero anche dare molto peso alle carenze del trasporto pubblico locale ritenendolo non adeguato. Cosa che consentirebbe loro di non adottare misure di limitazione.
Sono comunque decisioni delicate da prendere, perché l’Italia è già sotto procedura d’infrazione Ue, non riuscendo a rispettare i limiti di polveri sottili e biossido di azoto nell’aria. E sono possibili azioni legali, soprattutto da parte di organizzazioni ecologiste.
Come cambierà il mercato
Secondo dati del ministero dei Trasporti rielaborati da Facile.it, sono cinque milioni di auto diesel Euro 3 o inferiori, che risultano ancora iscritte nei registri della motorizzazione (il 12,9% dell’attuale parco auto private destinate al trasporto persone presente in Italia).
Le Euro 3 o inferiori sono quasi un terzo (29,89%) delle auto private alimentate a gasolio ancora potenzialmente in circolazione. La diffusione di questo tipo di vetture è maggiore nelle regioni del Sud, che occupano le prime otto posizioni della classifica nazionale.
Ciò è dovuto anche al fatto che storicamente molte auto che vengono dismesse al Nord trovano una seconda vita al Sud, accontentando acquirenti che hanno disponibilità di soldi non elevata. Uno schema favorito dal fatto che in ampie aree meridionali non c’è stata finora alcuna limitazione al traffico.
D’ora in poi, quindi, molto potrebbe cambiare. Molte vecchie diesel potrebbero quindi prendere la via dell’estero, ma non tanto quanto si potrebbe pensare: nell’Europa dell’Est ci sono Stati che hanno introdotto limiti all’età degli esemplari importabili. Dovrebbero quindi aumentare le esportazioni verso Africa e Medio Oriente, oltre alle rottamazioni.
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Detto tra noi: inizio ad averne le scatole piene.
Ultima modifica di G5X il Mer 21 Nov 2018, 10:05 - modificato 2 volte. (Motivazione : Edit titolo)
taxidiver member
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Titolo: Re: Topic unico su inquinamento - qualità dell'aria - limiti alla circolazione - possibili soluzioni Sab 17 Nov 2018, 09:15
Registro Storico, quest' anno la mia la iscrivo.
Ad esempio: ho una Lambretta del 1948 e, a parte che è in salone su un piedistallo, potrebbe circolare senza limiti, per ora.....
Ma con il parco autobus come fanno ? Deroghe ? No perchè se non si facessero le revisioni "in casa" vorrei vedere quanti la passano, i mezzi pubblici cittadini...
hahahahaha, secondo questa guida di esenzioni in pratica non possono circolare in 3 o 4 veicoli....
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Titolo: Re: Topic unico su inquinamento - qualità dell'aria - limiti alla circolazione - possibili soluzioni Sab 17 Nov 2018, 09:44
Sì, in particolare i benzina potrebbero allungare la vita dotandosi di impianto a gas. Per i diesel è più complicato se non impossibile. Teniamo comunque conto del fatto che le amministrazioni si muovono in maniera sconclusionata. Esempio Bologna: prima incentiva le ibride esentandole dal divieto di accesso al centro città. I bolognesi si sono comprati l'auto ibrida ed il centro è stato ugualmente affollato con problemi di circolazione e parcheggio. Hanno messo il divieto alle ibride. Se non cambiano (e non cambieranno) le cose penso che molte deroghe verranno meno nel volgere di 3-5 anni max, anche perché dal 2025 il taglio sarà più massiccio interessando fino alle euro 5. A meno che qualche catastrofe non azzeri tutto.
taxidiver member
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Titolo: Re: Topic unico su inquinamento - qualità dell'aria - limiti alla circolazione - possibili soluzioni Sab 17 Nov 2018, 12:07
E' perchè in Italia facciamo CAGARE !
Anche la polemica di questi giorni, e non voglio buttarla in politica perchè non me ne può fregare di meno, di un vicepremier che attacca l' altro perchè ha parlato di inceneritori in Campania.
E degradano l' ambiente, e devalorizzano la zona ecc ecc..........
Guardate qui, nella zona più ambita e delle più care al MONDO come valori degli immobili, qualità di vita e prestigio, c'ero l' altro ieri per fare una risonanza magnetica, se aspettavo l' ASL Italiana potevo morire, il CIMM è di fianco all'inceneritore, nel pieno del quartiere Fontvieille.
Ma di cosa parliamo ? In Campania non vogliono l' inceneritore e invece bruciano la rumenta ? Poi vogliono limitare i diesel ???? Ma per favore !
PS tra le altre cose ricevono l' immondizia da Ventimiglia (Italia), facendosi pagare, e noi stronzi Italiani però non abbiamo l' inceneritore.... ma vaffanculo va......
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Titolo: Re: Topic unico su inquinamento - qualità dell'aria - limiti alla circolazione - possibili soluzioni Dom 18 Nov 2018, 14:49
Sfondi una porta aperta. Le nostre idiozie ormai sono epiche.
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Titolo: Re: Topic unico su inquinamento - qualità dell'aria - limiti alla circolazione - possibili soluzioni Mer 21 Nov 2018, 09:45
Leggevo ieri sera una notizia abbastanza importante che riguarda la Toscana e della quale non troppo risalto è stato sinora.
In sostanza si parla di blocchi alla euro 3 diesel a partire dal 2020 con ipotesi di blocco euro 4 dal 2025. C'è da dire che per esempuio in questi giorni nelle città del nord i diesel euro 4 sono già bloccati per cui può essere che ci sia una anticipazione.
On line ci sono parecchi argomenti che passando dal dibattito politico (silenziato) giungono fino ai provvedimenti dei singoli comuni. Guardando alcuen areee vaste si scopre che molti comuni già emettono delibere tra loro uguali per limitare la circolazione di certi veicoli. Non è quindi fuori luogo credere che nel breve periodo sarà possibile anche in Toscana emettere una norma unica di sostanziale blocco sul territorio regionale come già avvenuto altrove.
Nel 2020 stop alle auto Euro 3 Prova di forza Comuni-Regione
Il tavolo “politico” è già aperto: Firenze ha proposto il blocco dei vecchi diesel In Lucchesia sono 11mila. I Comuni della Piana non ci stanno: guaio per le famiglie di Gianni Parrini
10 ottobre 2018
LUCCA
Guerra al diesel, nel 2020 tocca alle Euro 3? Sull’edizione di ieri del Tirreno abbiamo raccontato come il nuovo “Piano per il miglioramento della qualità dell’aria”, approvato in Regione a luglio, preveda – tra le altre cose – l’estensione del divieto di circolazione alle vetture con motore diesel Euro 2 nei centri abitati dei Comuni della Piana. Questo, però, è solo il primo passo nella lotta all’inquinamento e paradossalmente il meno impattante: in Piana e Valle sono poco più di 5.000 le auto Euro 2 colpite dal divieto che i Comuni dovranno rendere effettivo attraverso specifiche ordinanze. Per il 2020, però, bollono in pentola provvedimenti ben più dirompenti: ovvero lo stop ai diesel Euro 3 che tra Piana e Valle sono 11.015. Fermarli significherebbe lasciare a piedi diverse migliaia di famiglie. Un bel problema, dunque.
Un tavolo politico sull’argomento è già aperto. Regione e Comuni della Piana si sono incontrati un paio di volte per discutere di questa delicata materia. La Piana di Lucca, del resto è maglia nera in Toscana per i livelli di Pm10, con 55 sforamenti nel 2017 contro il tetto dei 35 previsto dalla normativa. È una delle tre aree critiche della Regione insieme all’agglomerato urbano di Firenze e alla piana Prato-Pistoia. Sullo stop alle Euro 3 i Comuni si sono messi di traverso. «È una priorità lavorare sulla questione della qualità dell’aria – spiega Matteo Francesconi, assessore all’ambiente nel Comune di Capannori – È uno dei temi più importanti che le amministrazioni si trovano ad affrontare e Capannori è in prima linea. Ben vengano provvedimenti concordati con la Regione e gli altri Comuni ma è fondamentale che tutte le misure abbiano le necessarie coperture in termini di risorse. Non abbiamo intenzione di mettere in difficoltà le famiglie. Il sindaco di Capannori Luca Menesini ha già scritto due lettere alla Regione per chiedere finanziamenti adeguati. Lo stop all’Euro 3? È una delle proposte che la Regione ha messo sul tavolo ma a nostro giudizio sarebbe poco incisivo ed eccessivamente costoso: la maggiore fonte di inquinamento sul nostro territorio è la combustione delle biomasse. Sarebbe meglio lasciare in pace i diesel Euro 3 e concentrare gli incentivi su questo fronte, finanziando biotrituratori, piantumazioni e la trasformazione dei caminetti da aperti a chiusi. Se però, la Regione volesse bloccare davvero gli Euro 3 come hanno già fatto altrove (Piemonte, Veneto, Emilia Romagna e Lombardia, ndr) chiediamo incentivi importanti per consentire alle famiglie di sostituire l’auto. Quanto serve? Non lo so ma di certo non bastano 2.000 euro. Comprarsi un’auto nuova costa circa 10mila euro. Nuclei a basso reddito, pensionati e in generale le fasce deboli non possono permettersi una simile spesa». —
Ma non bastassero le questioni nostra in Francia hanno deciso di picchiare duro sulle nuove immatricolazioni
Francia al giro di vite sulla CO2: bollo auto fino a 10.500 euro
Per scoraggiare l’utilizzo di veicoli considerati più inquinanti, è in discussione nella legge di Bilancio francese un clamoroso inasprimento della Bonus Malus Eco che colpisce le emissioni superiori a 117 g/km.
di Francesco Giorgi 10 ottobre 2018
Niente mezze misure: in Francia, chi più inquina, più paga. In funzione della cilindrata e della potenza, i proprietari delle auto più performanti dovranno mettere in conto un aumento del “bollo auto” proporzionale alle emissioni di CO2. Ecco, in estrema sintesi, i contenuti del nuovo “Bonus Malus Eco” in chiave 2019, provvedimento varato in Francia una decina di anni fa “a danno” degli autoveicoli più inquinanti e, nei giorni scorsi, clamorosamente aggiornato negli importi delle tasse di proprietà e – appare scontato – destinato a suscitare un notevole scalpore fra gli automobilisti d’oltralpe; i quali, dal prossimo gennaio, potrebbero trovarsi a dover pagare una tassa di proprietà gravata da un “sovrappiù” che parte da 50 euro e può arrivare fino a ben 10.500 euro. Come dire: altro che “superbollo”…
Perché la manovra sia resa definitiva, occorrerà attendere il “via libera” alla legge di Bilancio, che il Governo transalpino ha in discussione in queste settimane: occhi puntati, dunque, su ciò che avviene a Parigi. Qualora il pugno di ferro sulle emissioni di CO2 da autotrazione venga reso esecutivo, dal prossimo gennaio i proprietari di veicoli che emettano più di 117 g/km di CO2 saranno costretti a dover sborsare una sovrattassa, il cui minimo sarà di 50 euro; e, a salire, praticamente senza alcun limite, visto che – a conti fatti – si potrà arrivare ad oltre 10.000 euro per i veicoli che superino i 185 g/km di emissioni di CO2.
Ovviamente, l’obiettivo del Governo francese è di sconsigliare gli automobilisti transalpini a servirsi di veicoli le cui emissioni di anidride carbonica nell’ambiente abbiano valori elevati: oltre ad abbassare ulteriormente la soglia di CO2 – da 120 g/km a 117 g/km -, si colpirebbero gli “inquinatori” laddove chiunque teme: nel proprio portafoglio.
Ad onor del vero, è possibile notare come la nuova manovra “Bonus Malus Eco” 2019 francese non andrebbe ad intaccare la già vituperata alimentazione a gasolio: per una volta, ad essere colpiti sarebbero i veicoli a benzina, le cui emissioni di CO2 sono superiori rispetto ai diesel, da tempo considerati “untori” dell’inquinamento sulle strade. A voler vedere un po’ di “rosa” nel grigiore di questa manovra, che se varata potrebbe provocare parecchi grattacapi ai proprietari di vetture performanti, o comunque non più freschissime (le auto storiche godrebbero di particolari agevolazioni?), il fatto che le sovrattasse verrebbero calcolate sul vecchio ciclo NEDC, decisamente meno severo in rapporto al nuovo WLTP, più complicato in quanto presuppone valori differenti, modello per modello, in funzione dello specifico equipaggiamento e del carico. Gli strumenti informatici del Ministero francese dei Trasporti non sarebbero, al momento, totalmente aggiornati: si preferisce, dunque, restare al NEDC, soltanto “corretto” prendendo in considerazione i valori WLTP più bassi.
Con il “malus” – come detto, in fase di discussione nella nuova “Finanziaria” – il Governo francese punta a garantirsi fino a 570 milioni di euro in più nel 2019: tale plusvalenza verrebbe utilizzata per finanziare gli incentivi all’acquisto di veicoli elettrici, che attualmente arrivano a 6.000 euro e non verrebbero toccati. Del resto, si prevede l’arrivo di nuovi modelli a zero emissioni (DS3 Crossback E-Tense, Kia e-Niro, Hyundai Kona Electric), di conseguenza – almeno potenzialmente – il parco auto elettriche in Francia potrebbe aumentare.
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G5X Amministratore globale
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Titolo: Re: Topic unico su inquinamento - qualità dell'aria - limiti alla circolazione - possibili soluzioni Mer 21 Nov 2018, 10:02
Un tocco di speranza arriva dalla possibilità di trasformare in dual fuel le vetture alimentate a solo gasolio.
Vediamo però, costi a parte, la praticabilità di queste soluzioni ai fini dei blocchi.
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Pier88 newbie
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Titolo: Re: Topic unico su inquinamento - qualità dell'aria - limiti alla circolazione - possibili soluzioni Mer 21 Nov 2018, 13:36
Per fortuna che abito in campagna, certo in un comune da più di 30 mila abitanti nella provincia di Roma ma uso l'auto al 90% giusto per andare in montagna, quindi generalmente esco dal centro abitato ben prima delle 8:30 e di solito rientro dopo le 18:30. Però sicuramente è una scocciatura, nonostante si paghino le tasse ti vietano in una buona parte l'uso dell'auto.
Al momento non ho assolutamente la possibilità di acquistare un'auto né nuova né usata che sia per cui quella che ho me la tengo. A me sembra assurdo che vadano a vietare l'uso dell'auto senza dare congrui incentivi per l'acquisto di un'altra auto, alla gente serve per andare a lavoro e/o altre cose importanti, e qualora ci saranno questi incentivi tocca vedere di che cifra parliamo perché se mi danno 2000 euro comunque l'auto non avrei lo stesso la possibilità di acquistarla.
Penso che ci saranno parecchie proteste.
G5X Amministratore globale
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Titolo: Re: Topic unico su inquinamento - qualità dell'aria - limiti alla circolazione - possibili soluzioni Mer 21 Nov 2018, 14:30
Si @pier88 il problema esiste ed è molto sentito. Ci tocca tutti o quasi da vicino.
A me fa nervoso l'idea che se ho una famiglia e mi serve spazio non mi puoi indicare la Panda o la C1 come soluzione ai problemi di mobilità.
Bisogna però dire che spesso ci sono ottime campagne di rottamazione promosse dalle case dove oltre ad uno sconto di 4-7 mila euro sul nuovo ti valutano pure l'usato. Alla fine con un finanziamento qualcosa si riesce a prendere e se ci fosse anche un contributo pubblico la cosa si farebbe ancor più interessante.
È chiaro però che un RAV4 usato e aggiornato costerà molto soldi e non beneficierà di nessun aiuto. Per molti di noi, quando dismetteremo le attuali auto, non sarà facile trovare sostituti di pari livello.
Io lo sto vedendo ora che sto cercando qualcosa per me. La coperta è sempre corta.
Ultima modifica di G5X il Mer 21 Nov 2018, 20:11 - modificato 1 volta.
missile Responsabile Moderazione
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Titolo: Re: Topic unico su inquinamento - qualità dell'aria - limiti alla circolazione - possibili soluzioni Mer 21 Nov 2018, 18:42
fosse solo per "mobilità", una motoleggera basta e mi avanza, potrei comprarla subito anche senza incentivi ma ..... non la userei, che me la comprerei a fare!? Piuttosto pensiamo 1) al camper, ci vado ovunque, ne faccio un uso a 360° città, viaggi, fuoristrada, "euro 6" mi costerebbe 60/70.000€ 2) al camioncino, lo uso per il materiale per ristrutturare la casa, "euro 6" mi costerebbe più della ristrutturazione 3-4) fuoristrada e moto, son solo giocattoli, potrei farne anche a meno ma li ho pagati "soldi buoni" e a comprarli "euro 6" non avrebbero le stesse prestazioni per cui ho pagato quelli che ho
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Pier88 newbie
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Titolo: Re: Topic unico su inquinamento - qualità dell'aria - limiti alla circolazione - possibili soluzioni Mer 21 Nov 2018, 19:00
Senza contare che compri un euro6 ora e comunque tempo 10 anni e ci si ritrova nella stessa situazione di ora. Per moltissimi l'auto/furgone è un mezzo da lavoro, non è che puoi stare a cambiarli ogni 10 anni.
Taalpi newbie
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Titolo: Re: Topic unico su inquinamento - qualità dell'aria - limiti alla circolazione - possibili soluzioni Dom 25 Nov 2018, 09:50
Al di la delle regole su euro qua o euro la,il problema dell'inquinamento non può essere certo trascurato. Se davvero la tecnologia dual fuel potrà trasformare il mio hz1 in un motore"pulito",sono ben contento di interessarmene,perché risolverei il dubbio che mi assilla sulla scelta,tra preservare il pianeta per i miei eredi o tenermi il 78.
G5X Amministratore globale
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Titolo: Re: Topic unico su inquinamento - qualità dell'aria - limiti alla circolazione - possibili soluzioni Lun 26 Nov 2018, 08:40
È lo stesso punto che assilla pure me. Il problema è che non trovo risposte esaurienti. Ora sono in loop in cerca della variabile che mi faccia uscire.
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missile Responsabile Moderazione
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Titolo: Re: Topic unico su inquinamento - qualità dell'aria - limiti alla circolazione - possibili soluzioni Lun 26 Nov 2018, 09:04
G5X ha scritto:
È lo stesso punto che assilla pure me. Il problema è che non trovo risposte esaurienti. Ora sono in loop in cerca della variabile che mi faccia uscire.
purtroppo l'UE è solo E ma non U, ogni paese fa da se e le soluzioni adottate da uno non valgono per l'altro; buon per chi rimane entro ai confini ma per chi viaggia non c'è soluzione in vista; il mio Runner è gasato ed ecologico solamente in Italia, in altri paesi rimane un euro 1
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Taalpi newbie
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Titolo: Re: Topic unico su inquinamento - qualità dell'aria - limiti alla circolazione - possibili soluzioni Lun 26 Nov 2018, 11:18
Dove ľai gasata la ranner? c'è qualcuno che sa qualcosa dell'idrogeno?Grazie.
missile Responsabile Moderazione
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Titolo: Re: Topic unico su inquinamento - qualità dell'aria - limiti alla circolazione - possibili soluzioni Lun 26 Nov 2018, 12:34
Taalpi ha scritto:
Dove ľai gasata la ranner? c'è qualcuno che sa qualcosa dell'idrogeno?Grazie.
qua in regione avevo solo esperienze negative, quindi mi ero affidato all'amico di un amico in provincia di Venezia, non però che sia cascato meglio che qua da me, non ho ancora conosciuto nessuno che sia veramente bravo e che sappia fare qualcosa oltre al lavoro standard: se c'è un problema non te lo risolve nessuno. Chi è bravo non sa lavorare sul gas, chi sa lavorare sul gas non capisce nulla di motori; son riuscito a trovare più soluzioni da solo che in officina
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Titolo: Re: Topic unico su inquinamento - qualità dell'aria - limiti alla circolazione - possibili soluzioni Lun 26 Nov 2018, 12:37
l'idrogeno per il momento sembra accantonato da tutte le case produttrici, dopo un iniziale entusiasmo e un apparente lancio immediato della nuova tecnologia, sembra aver prevalso l'ibrido
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Taalpi newbie
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Titolo: Re: Topic unico su inquinamento - qualità dell'aria - limiti alla circolazione - possibili soluzioni Lun 26 Nov 2018, 18:34
Mi ero informato qualche 1 anno fa in un officina qui a Trento che fa questi impianti del gas sul diesel ma non vanno al di la degli standard,mi dicevano che forse esiste il kit per ľhilux.Ho scritto alla merito per informazioni, vediamo se rispondono.
G5X Amministratore globale
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Titolo: Re: Topic unico su inquinamento - qualità dell'aria - limiti alla circolazione - possibili soluzioni Lun 26 Nov 2018, 18:35
Una lettura, neanche nuova, sul perché cercano di ridurre il diesel.
Diesel, la sua fine è inevitabile. Ma non per le ragioni che ci raccontano
Ambiente & Veleni | 26 novembre 2018
Ugo Bardi Docente presso la Facoltà di Scienze MM. FF. NN. a Firenze
È dal tempo del dieselgate, nel 2015, che è cominciata la caccia al diesel con lo scopo di salvaguardare la salute dei cittadini. Però, se è vero che il diesel inquina (e anche parecchio) sembra un po’ strana tanta solerzia da parte dei nostri governi, considerando che vi sono molte altre cose che inquinano. In effetti, ci sono ben altri motivi che spingono verso l’eliminazione del diesel per i veicoli privati e hanno a che vedere con il mercato internazionale del petrolio. Non è una cosa che si legge sui giornali o si sente dire in tv, ma la storia sta venendo fuori e ora provo a spiegarvi come stanno le cose, basandomi principalmente su uno studio recente di Antonio Turiel, a sua volta basato sui dati della Joint Oil Data Initiative (Jodi).
Allora, dobbiamo cominciare dall’inizio. Vi ricordate del “picco del petrolio”? Sì, quella cosa per cui il petrolio doveva finire e poi invece è venuto fuori che era una bufala e che di petrolio ne abbiamo per secoli. Oggi tutti sono convinti che sia così, ma forse non era proprio una bufala. Anzi, non era una bufala per niente. Il fatto è che il petrolio è un po’ come il vino e il formaggio: ce ne sono tanti tipi diversi e la faccenda del “picco” dipende dal tipo di petrolio di cui si parla. Da una parte, gli americani hanno tirato fuori il loro coniglio dal cappello con il petrolio di scisto (shale oil), che al momento è abbondante. Dall’altra parte, ci sono evidenti problemi a mantenere la produzione di petrolio “convenzionale” che è in declino in molti Paesi produttori.
Ora, il petrolio di scisto è un petrolio “leggero”, a bassa densità: va bene per fare benzina, ma non ci si può fare gasolio per i motori diesel, o perlomeno non facilmente. Per fare il gasolio ci vuole petrolio “pesante” da raffinare. E qui sta il guaio di tutta la faccenda: siamo a corto di petrolio pesante. I dati mostrano che la produzione di olio combustibile (petrolio pesante) è in calo dal 2007. Da allora abbiamo perso oltre il 30% della produzione mondiale. La produzione di gasolio, invece, ha continuato ad aumentare debolmente fino al 2015, ma ora è in calo anche quella.
Bisogna dire per prima cosa che esiste un’incertezza nei dati: altre agenzie mostrano tendenze un po’ diverse. Ma sembrerebbe logico pensare che le raffinerie abbiano dato priorità alla produzione di gasolio, un prodotto più richiesto sul mercato, a spese della produzione di olio pesante. Questo anche perché l’olio pesante è spesso contaminato con zolfo che porta a problemi di inquinamento spaventosi: tali che se ne cerchi l’eliminazione con provvedimenti legislativi. Il risultato è che le navi da trasporto potrebbero trovarsi a dover abbandonare l’olio pesante come combustibile, spostandosi sul gasolio, anche se più caro. Così, abbiamo competizione fra tre settori: il trasporto navale, il trasporto su strada e altri usi industriali, le auto private. Tutto per un combustibile, il gasolio, che non basta per tutti.
A questo punto, siccome la coperta è troppo corta, vi potete immaginare chi rimane al freddo: i veicoli privati, ovvero le automobili con motore diesel. Questo per vari buoni motivi, il principale dei quali è che se si interrompe il flusso del trasporto internazionale o anche soltanto se ne aumenta il costo in modo significativo, allora si che è un disastro planetario. Invece, del gasolio si può fare a meno per i veicoli privati: infatti, gli automobilisti stanno abbandonando il diesel in massa. Gli ultimi dati parlano di una flessione del 27% del volume di vendite di auto diesel in Italia a ottobre.
Se così stanno le cose, capite che il diesel non si salva con qualche “accrocchio” che lo renda più pulito. A parte le difficoltà tecnologiche enormi, è una questione di scarsità di gasolio e questo è il risultato di eventi che si sono verificati nel Giurassico, non influenzabili per via tecnologica. D’altra parte, anche se fosse possibile salvare le auto diesel, vogliamo veramente farlo? E cosa faremo quando verrà il turno della benzina di scarseggiare? Non è meglio smettere subito di perdere tempo con tecnologie obsolete? Cominciamo invece a muoverci verso una mobilità pulita basata sulla trazione elettrica e sull’energia rinnovabile.
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Titolo: Re: Topic unico su inquinamento - qualità dell'aria - limiti alla circolazione - possibili soluzioni
Topic unico su inquinamento - qualità dell'aria - limiti alla circolazione - possibili soluzioni